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STORIA DI LAZZY

 

La storia di Lazzy inizia per me, nel Gennaio del 2014.

Un giorno sono contattato da una persona di Formia (Latina) che mi chiede aiuto, sapendo che faccio il volontario presso un’Associazione Animalista, per un cane in difficoltà.

Si tratta di un meticcio, di taglia media, color nero, con sfumature di colore arancione e bianco. Un bellissimo musetto allungato e due occhioni dolci.

Il cane era stato quasi sicuramente investito (aveva problemi agli arti posteriori) e si trovava presso una struttura veterinaria di Minturno (Latina) per le cure del caso. Visto, però, che si trattava di un randagio, era destinato al canile della cittadina laziale, dove si trovava lo studio veterinario. Visto le sue condizioni, a parere dei responsabili del canile, il cane, che fu chiamato Lazzy dai due Angeli che lo trovarono e lo soccorsero, erano incompatibili con la vita all’interno di un canile. Di conseguenza volevano farlo “addormentare”, un eufemismo per non usare un altro termine che a me, personalmente, non piace, visto l’uso improprio che ne viene fatto.

Tornando a noi, mi viene chiesto aiuto:
Mi prodigo, insieme con altre persone, per trovare una soluzione e presto viene trovata.
M’intesto io Lazzy, qui a Bologna. Divento il suo padrone, non sapendo che da lì a breve, lo sarei diventato per sempre. Anzi, saremo diventati
per sempre inseparabili.
Fax, telefonate agli organi preposti e Lazzy è ufficialmente intestato a me.

Nel frattempo, si organizza una lotteria su Facebook per riuscire a trovare le risorse per pagare la staffetta che lo avrebbe portato a Bologna, da dove poi sarebbe ripartito per una cittadina dell’Italia settentrionale, dove sarebbe stato in stallo e dove avrebbe ricevuto le prime cure, perché gli arti posteriori non sembravano paralizzati.

Le risorse sono trovate: Sabato 22 febbraio 2014, di buon’ora, Lazzy parte per Bologna. Sono circa le 15:30 di quel sabato pomeriggio, quando la staffetta arriva all’area di servizio autostradale “Cantagallo” di Casalecchio di Reno (Bologna).
Posteggiato il mezzo, iniziano le prime consegne degli animalucci alle loro famiglie. Arriva il mio turno. Emozionato per l’arrivo di Lazzy ma ancora inconsapevole che da lì a poco, le nostre vite sarebbero cambiate radicalmente. Come mi viene messo in braccio, entriamo subito in sintonia. Lui, dall’emozione, dalla felicità, mi fa la pipì addosso. I presenti, tutti i presenti alla staffetta, mi dicono “Ti ha battezzato” “Ti ha scelto”.
E così era stato.

Una breve tappa a casa per cambiarmi e poi si parte in macchina verso questa città del nord d’Italia.
Durante il tragitto (Lazzy ed io eravamo sul sedile posteriore della macchina) eravamo sempre vicini. Se facevo tanto di spostarmi, lui tornava vicino a me.

Arriviamo a destinazione e dopo un po’ arriva la persona che dovrà tenerlo in stallo e curarlo. Lo prende in custodia e poi ci salutiamo.
Mentre mi allontano, il mio sguardo incrocia quello di Lazzy, accucciato nel vano posteriore della macchina, triste perché me ne andavo. Ma non era un addio il nostro, ma un arrivederci, perchéLazzy ed io, ormai, eravamo quasi in simbiosi.

Difatti, nei primi giorni di Marzo del 2014, andai a trovarlo. Fu meraviglioso. Eravamo felicissimi di rivederci.

Quella, purtroppo, fu l’ultima volta che ci vedemmo.

Mattinata di lunedì 17 marzo 2014, intorno alle 09:00, ero al lavoro quando ricevetti una notizia che mai e poi mai avrei voluto ricevere.

Lazzy, a causa di un’aggressione da parte di un altro cane, non c’era più. Questo il giorno prima, in questa città del nord d’Italia.
Lo sconforto, la rabbia si abbatté su di me. Uscii dal lavoro, con qualche ora di anticipo per poter raggiungere il luogo del fatto, per poi recuperare il corpo di Lazzy, per poterli dare una degna e rispettosa sepoltura. E così facei.

Nei giorni seguenti, mi furono dette tante cose circa ciò che era successo.

Comunque, più passava il tempo, più mi convincevo, visto anche il comportamento di altre persone, che i fatti a me narratimi, sulla morte di Lazzy, non corrispondevano ai fatti. Ma non potevo far niente.

Il tempo passava ma di Lazzy non mi dimenticavo.
Arrivo', così, il Gennaio del 2015. Io, insieme con altre persone che sapevano di Lazzy, decidemmo di creare un' Associazione che, all’inizio si sarebbe dedicata ad organizzare raccolte cibo per animali, per poi donarle a chi ne avesse avuto bisogno, cioè a varie associazioni sparse un po’ in tutta Italia. Per poi magari crescere e avere un proprio rifugio.

Un Associazione che porta il nome di un magnifico cane. “Gli Amici di Lazzy” appunto.

Avrei voluto tanto portarti con me, nella nuova casa. Avrei tanto voluto averti vicino per coccolarti. Ma così, purtroppo, non è stato.

Ora sei un Angelo sul Ponte che protegge tanti animalucci in difficoltà. Grazie Lazzy per tutto l’Amore che dai a tutti noi.

Un giorno ci rincontreremo e sarà come se il Tempo trascorso, non fosse mai passato. E insieme con altri animalucci, che abbiamo amato tanto qui sulla Terra, attraverseremo il Ponte dell’Arcobaleno.

Il tuo papà umano

Giuliano

PHOTOS

 

 

 

 

 

 

 

Nota del Webmaster
Quando l'estate scorsa mi venne detto che si sarebbe creato il gruppo su Facebook "Gli Amici di Lazzy " pensai che è sempre un grande dolore che da la forza alle persone di dedicarsi a qualcosa di bello per i più deboli, e sperai che l'intento che aveva animato quelle persone si ancorasse nei cuori.
Col passare del tempo fui testimone di varie iniziative che sottolineavano la presenza occulta di quell' angelo a 4 zampe, come l'idea di fare un calendario a lui dedicato. Sapere poi che il gruppo sarebbe diventato un'associazione legale e ufficiale a tutti gli effetti, addirittura Onlus, con tutte le complicanze che la cosa comportava, mi diede la certezza che si, Lazzy aveva lasciato un segno grande.
Mi occupai della creazione del calendario con impegno e cura, per contribuire nel mio piccolo al progetto e sono stata felice di poter creare il sito, nato quasi da sé, senza intoppi di carattere tecnico e senza divergenze sul contenuto da parte di nessuno .
Sono un'animalista attivista da molti anni, conosco cruente realtà sul mondo degli animali che farebbero impallidire non pochi, ma quando ho curato sia la pagina di Dicembre del calendario che la pagina della sua storia sul sito, il cuore mi si è stretto dalla commozione, come se Lazzy l'avessi conosciuto anch'io. Se l'immensa a pena per lui e per il suo destino sono sufficienti per dire di amare,
allora lo amo anch'io,
Perdonaci Lazzy, per il tanto male
che hai avuto su questa terra.
Monica